La prima fase dello studio ha riguardato la valutazione della situazione idrologica dell’area in esame finalizzata alla determinazione delle portate di piena nei corsi d’acqua di interesse (Rio Mogoro, Controfosso Nord, Controfosso Sud, Canale delle Acque Alte, Canale delle Acque Medie). A tale riguardo si sono utilizzate le informazioni disponibili ed in particolare i risultati delle analisi idrologiche riportati nel Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (P.S.F.F.) della Regione Autonoma della Sardegna.
Nella seconda fase sono stati analizzati gli stati idrodinamici che si stabiliscono in condizioni di piena lungo i corsi d’acqua con lo scopo di valutare le situazioni di sofferenza idraulica del territorio attraversato, in particolare quello del Comune di Terralba, in occasione dei più gravosi eventi di piena prevedibili e di valutare l’estensione delle aree di allagamento, per supportare, sotto il profilo idraulico, la possibile ridefinizione della perimetrazione delle fasce fluviali nel territorio del comune stesso.
Per gli scopi delle indagini, si è provveduto alla messa a punto di un modello idrodinamico uni-bidimensionale che consente di simulare nel dettaglio la propagazione delle portate di piena, determinando le massime quote idrometriche, rappresentando il campo di velocità e valutando l’estensione e l’altezza dei fenomeni di allagamento nell’area indagata.
Per la descrizione del territorio è stato utilizzato il rilievo realizzato dalla Regione Autonoma della Sardegna mediante un volo aereo con tecnica laser-scanner (rilievo LIDAR), integrato con quello appositamente realizzato dal Comune di Terrralba per gli scopi della presente indagine nella parte di monte del Rio Mogoro.
Per la geometria dei corsi d’acqua si è fatto riferimento ai dati utilizzati per i calcoli condotti per la redazione del P.S.F.F., integrati con le sezioni dedotte dai risultati del rilievo LIDAR disponibile presso la Regione Autonoma della Sardegna e di quello realizzato dal Comune di Terralba.
Una volta messo a punto, il modello ha consentito di simulare nel dettaglio la propagazione delle portate nei corsi d’acqua e la propagazione delle onde di sommersione sul territorio, conseguenti a possibili sormonti sulle difese arginali lungo i corsi d’acqua principali considerati, valutando così l’estensione e le altezze di allagamento sul territorio di Terralba.
I risultati ottenuti più significativi, vale a dire l’estensione delle aree e l’altezza della lama d’acqua di allagamento per gli eventi di piena con diverso tempo di ritorno, sono stati posti a confronto con quelli riportati nel P.S.F.F. della Regione Autonoma della Sardegna, mettendone in chiara evidenza le differenze, dovute essenzialmente al diverso approccio utilizzato per valutare le condizioni di pericolosità idraulica del territorio indagato.
A tale riguardo, l’analisi condotta con il modello bidimensionale è stata completata realizzando alcune ulteriori simulazioni di calcolo che hanno consentito di valutare gli allagamenti sul territorio di Terralba dovuti non solo ai sormonti delle acque sulle difese arginali, ma anche a possibili rotte delle difese stesse che si dovessero verificare lungo il Rio Mogoro ed i suoi affluenti proprio nelle posizioni in cui avvengono le prime tracimazioni sulle arginature.
A completamento delle attività, è stata redatta una perimetrazione delle fasce fluviali del rio Mogoro da proporre all’Autorità competente nel tratto in attraversamento al territorio comunale di Terralba stessa.
Per la definizione delle aree di pericolosità idraulica si sono utilizzati i risultati delle simulazioni di calcolo eseguite con il modello uni-bidimensionale, considerando una perimetrazione ad evento, vale a dire tenendo conto, nella situazione attuale, degli effetti sulla rete idrografica e sul territorio circostante di piene caratterizzate, di volta in volta, da una diversa ma determinata frequenza di presentarsi dell’evento stesso. In particolare, si sono considerati eventi di piena generati a partire da precipitazioni con tempo di ritorno di 50, 100 e 200 anni.